Il caso Telling Stories
Fu in quei giorni di inizio estate 2012 che feci il mio primo corso di storytelling d’impresa. Avevo da poco conosciuto su Twitter Massimo Benedetti e Silvia Badriotto e furono loro a coinvolgermi e presentarmi a Stefania Burra del centro di coworking Lab 121 di Alessandria, sede del corso.
Fra di noi si instaurò sin da subito una forte simpatia che ci portò a partecipare insieme ad una seconda edizione del corso, sei mesi più tardi. In quell’occasione conobbi Alessandro Dattilo, ossia il signor TorinoStorytelling e Simonetta Pozzi con i quali conversavo da tempo su Twitter. Ancora non lo sapevamo ma stavamo mettendo le basi di una collaborazione professionale e di un’amicizia che dura tutt’oggi.
La passione e l’interesse per la comunicazione narrativa ci spinse a strutturarci in un gruppo di lavoro, con l’obiettivo di valorizzare, diffondere e promuovere l’uso del marketing narrativo nelle imprese e nelle organizzazioni.
Nell’estate successiva ci rendemmo conto che era giunto il momento di smettere di stare in panchina e di entrare in campo. Decidemmo di farci conoscere aldilà dei nostri curricula lasciando che la scrittura raccontasse qualcosa di noi. Il 28 febbraio 2014 pubblicammo Telling Stories, un e-book dedicato alle forme della narrazione d’impresa.
Ve lo dico subito, in modo che non vi facciate illusioni, il self-publishing è un lavoraccio, soprattutto per un libro corale come il nostro.
Stile e voci differenti, esperienze di comunicazione diverse da incastrare e fondere in un testo che risulti logico e piacevole per il lettore sono state le prime delle tante sfide affrontate e, spero, superate. Il coordinamento e la gestione del gruppo di lavoro, l’editing, la grafica e l’impaginazione hanno richiesto molto impegno. Un altro grande ostacolo fu l’aspetto creativo e la scelta dello strumento per la realizzazione dell’e-book. Fu così che coinvolgemmo nell’impresa Maurizio Brandolini, il visual man di Tre W che elaborò dapprima il logo e la grafica e poi ci guidò nell’individuazione della piattaforma di e-publishing e nella realizzazione dell’e-book.
La nostra esigenza era quella di creare un vero e-book, non un semplice .pdf, un formato fruibile da tutti i dispositivi elettronici dall’iPad agli e-readers.
La scelta è ricaduta su PressBooks principalmente per due motivi: è intuibile e facile da utilizzare in quanto basato sulla piattaforma WordPress e in secondo luogo offre la possibilità di esportare direttamente il file in .epub, .mobi e .pdf (nella versione a pagamento). Infine offre il servizio di self-publishing distribuendo direttamente l’e-book .
Tuttavia noi facemmo un’altra scelta, utilizzando Narcissus per pubblicare l’e-book su praticamente tutti i principali store online. I vantaggi di Narcissus sono:
- l’interfaccia in italiano
- la possibilità di attribuire l’ISBN
- la velocità di distribuzione (l’e-book era disponibile in uno store già la mattina successiva alla pubblicazione e negli altri store, progressivamente, nel giro di una settimana)
- il prezzo: 60% autore e 40% al distributore, più della media degli altri distributori
In viaggio verso il lettore
Un giorno mi sono imbattuta in alcune considerazioni sulla lettura e ricordo che l’autore disse pressappoco che leggere significa scoprire sé stessi nelle parole del libro e trovare amici che condividono con noi il nostro stesso cammino. Dunque fare incontrare libri e lettori è il punto critico che ogni self-publisher deve affrontare.
La digitalizzazione ha trasformato il libro in una risorsa accessibile, abbondante e grazie a nuovi strumenti che arricchiscono l’esperienza stessa della lettura (note a margine, sottolineature, rimandi, approfondimenti) l’e-book è ancora più pratico e facile da usare. In questa abbondanza di risorse il pericolo maggiore è passare inosservati, non essere trovati.
Come potevamo fare noi di Telling Stories per costruire questo incontro con il lettore?
Siamo partiti da qui, le storie parlano di persone ed è a loro che noi ci rivolgiamo. Ci siamo organizzati per una promozione “laterale”, per sfruttare tutte quelle occasioni on line e off line di relazione con le persone che i potenziali lettori possono darci.
In rete ci siamo mossi autonomamente rispetto alle opportunità di spazi vetrina offerti da Narcissus, creando un minisito per la promozione dell’e-book con l’obiettivo di vendere ma anche di fidelizzare, rilasciando agli iscritti una newsletter periodica che curo io stessa.
Sui social media abbiamo fatto una valutazione diversa in considerazione dell’impegno che richiedono per essere gestiti al meglio e abbiamo affidato la quasi totalità della promozione a una pagina di Facebook. In essa confluiscono segnalazioni, appuntamenti, i post e i guest post dei nostri blog, foto di eventi e conversazioni.
Successivamente abbiamo aperto anche una pagina Google sempre con l’obiettivo di creare connessioni reali con i lettori attraverso il racconto della nostra comune passione per lo storytelling.
Ma è nella promozione off line che abbiamo riversato le nostre maggiori energie.
Uno dei mantra del marketing dice che se vuoi vendere dei conoscere i tuoi clienti: Telling Stories è entrato in contatto diretto con il suo pubblico attraverso le presentazioni e gli eventi.
Tenere in mano un microfono mi fa sentire scomoda e a disagio, e non sono l’unica fra noi ad essere nervosa in queste occasioni di confronto e di public speaking. Dall’esordio al Blah Blah di Torino alla presentazione ai freelance e coworker del Lab 121, dal’incontro nella favolosa sede milanese della web agency Monforte allo Storytelling Night del Digital Festival di Torino, passo dopo passo ci siamo avvicinati sempre più ai nostri lettori.
Li abbiamo guardati in faccia, abbiamo ascoltato le loro aspirazioni e risposto alle loro domande, abbiamo compreso i loro bisogni e condiviso emozioni. Siamo cresciuti un po’ anche noi.
Mi diverte pensare a questa nostra attività promozionale come fosse un vero e proprio tour, come il vecchio Cantagiro, magari qualcuno se lo ricorda. Eppure questo è il cuore attivo, pulsante del nostro marketing sostenuto dalla sinergia e dal nostro stare bene insieme, come gruppo.
L’8 agosto prossimo ci trasferiremo in una deliziosa quanto rinomata località di vacanza per la prossima tappa del Telling Stories Tour: Courmayeur. Ça va sans dire che vi aspettiamo per parlare di #storie, di come costruirle e di come raccontarle perché vendano per voi!
Felice estate a tutti!
STARTER BOX
Il minisito di Telling Stories per acquistare l’e-book.
Account Telling Stories su Facebook
Account Telling Stories su Google
Per approfondimenti:
Storytelling è diventato Telling Stories
Telling Stories la storia di una collaborazione
Telling Stories, buone prassi e interpretazioni di marketing narrativo
Telling Stories: promuoversi online con lo storytelling al Blah Blah di Torino
Prof guardi, un libro sullo storytelling!
Storify del 28 febbraio 2014
StorytellingNight, un occasione per celebrare il racconto
Video YouTube di Storytelling Night (dal min 6.00 )
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