Su Cowinning abbiamo parlato del fenomeno MOOC- Massive Online Open Courses dal punto di vista della nascita e del recente sviluppo dei modelli di business: gli esempi erano le principali piattaforme statunitensi Coursera, edX, Udacity e Khan Academy. Ma nel vecchio continente che succede sul fronte dell’accesso all’alta formazione online gratuita? Anche noi abbiamo il nostro consorzio universitario panaeuropeo – OpenupEd – e l’unico ateneo italiano presente è l’Università telematica Internazionale UNINETTUNO. Abbiamo chiesto a Nicola Paravati, direttore di Uninettuno.tv e membro del comitato esecutivo di OpenupEd, di raccontarci la sua opinione rispetto l’assenza di altri atenei italiani dal consorzio e le differenze demografiche e di approccio fra chi studia a Uninettuno e chi segue i loro MOOC. Infine abbiamo chiesto se, secondo la sua esperienza, ci sono differenze di approccio ai MOOC nel modello europeo rispetto quello statunitense.
– Rachele Muzio –
La prima università in Italia ad aver attivato i MOOC e l’unica in OpenupEd
Uninettuno è presente nel portale OpenupEd, piattaforma MOOC dell’EADTU – European Association of Distance Teaching Universities, non solo perché è l’unica università telematica italiana ad essere stata accettata come membro dopo un’attenta verifica dei requisiti di qualità che altre non hanno passato, ma anche perché è l’unico ateneo italiano in grado di presentare al pubblico un’offerta completa di Risorse Educative Aperte. L’archivio video di Uninettuno è il più grande archivio di contenuti accademici con oltre 50.000 ore di videolezioni ed approfondimenti ed oltre 1.800.000 pagine di materiale didattico a supporto delle videolezioni. Per quanto riguarda l’accesso libero ai corsi universitari, la nuova esperienza MOOC è una diretta conseguenza di quanto il Consorzio Nettuno e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno continuano a fare da circa 20 anni con il canale digitale via satellite Rai Nettuno Sat – in chiaro, canale 812 su Sky – dove le lezioni universitarie sono trasmesse secondo un palinsesto settimanale e durante le ore notturne su Rai2 dove viene trasmessa una selezione delle migliori videolezioni.
Offrire l’accesso su internet a questi contenuti ci è sembrato naturale considerando che la mission del nostro ateneo è la democratizzazione dell’accesso al sapere attraverso le nuove tecnologie. Se prima l’accesso libero era limitato da un palinsesto televisivo con tempi e orari stabiliti, la nuova iniziativa MOOC offre a tutti la possibilità di seguire quando si vuole – on demand – e da dove si vuole le lezioni dei migliori docenti delle università pubbliche in italiano, inglese, francese e arabo. Credo che l’assenza di altri atenei nell’offerta dei MOOC non sia dovuta solo ad una resistenza ma soprattutto al fatto che le nostre università tradizionali non sono ancora preparate alla rivoluzione tecnologica, sono legate a modelli didattici datati nei quali ad essere al centro del processo è ancora il docente e non lo studente.
Studiare in modo flessibile per la laurea o per cultura personale e aggiornamento

Uninettuno: videolezione
Considerando l’offerta multilingua abbiamo studenti iscritti ai singoli corsi provenienti da tutto il mondo. Chi si iscrive ai corsi di laurea regolari ha come obiettivo la laurea, gli iscritti ai MOOC seguono i corsi per cultura personale, per specializzarsi e per ottenere crediti formativi relativi a conoscenze specifiche da poter far valere direttamente sui curricula. Partendo dal MOOC è possibile infatti iscriversi al percorso di studio guidato dal tutor fino all’esame finale ad un costo molto contenuto per ottenere i crediti relativi al singolo corso. Si tratta soprattutto di studenti lavoratori, ma sono convinto che per i prossimi mesi, in coincidenza con le date degli appelli universitari soprattutto per le matricole, avremo un incremento di giovani che utilizzeranno le nostre lezioni ed il nostro materiale per ripassare le materie di esame. Abbiamo già saputo di compagni di corso iscritti alle università tradizionali che nei giorni immediatamente precedenti l’esame si riuniscono per ripassare con i nostri video.
MOOC: differenze fra modello europeo e modello statunitense
Sono di rientro dalla conferenza Open and Flexible Higher Education 2013 dell’EADTU dove abbiamo discusso molto su questo argomento e ci siamo lasciati soddisfatti. La piattaforma OpenupEd – la risposta europea alle iniziative nordamericane – è stata creata da EADTU e dai suoi partner non per omologare i modelli e gli approcci creando uno standard come stanno facendo negli USA, ma per valorizzare la diversità. Ogni università presente su OpenupEd presenta il suo modello di MOOC e non segue formati preconfezionati, le piattaforme dove si studia sono gestite dalle singole università e non presentano funzionalità ‘in serie’. Di questo ne è un esempio brillante Uninettuno con la sua offerta in italiano, arabo, inglese e francese, ed un modello unico per flessibilità e funzionalità della piattaforma.
Dalla Open and Flexible Higher Education Conference 2013 di Parigi
La Prof.ssa Maria Amata Garito, rettore di Uninettuno, chiamata a chiudere la conferenza di fronte a una platea di 300 rappresentanti delle università europee, nel suo discorso ha affermato che “le università tradizionali sono ad una svolta tra atrofia e rinascimento“. L’Europa sta rincorrendo la rivoluzione tecnologica legata all’educazione che ha forti spinte soprattutto dal basso. Grazie al nuovo piano di azione chiamato Open Education si è rimessa in gioco, ora sta ai governi nazionali riformare le proprie università e fare chiarezza sulla qualità dell’offerta educativa online.
In Italia abbiamo il primato di università a distanza, ma quante di queste rispettano veramente i criteri di qualità richiesti dalla comunità scientifica internazionale? Quanto gli studenti iscritti vengono tutelati?
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