Viaggio nel mondo del loop

Un viaggio strambo e psichedelico nel mondo del loop e dei suoi possibili utilizzi creativi.

Viaggio nel mondo del loop

..e fu così che dopo un gran parlare arrivò il gatto dubstep che vinse tutto..

Il loop è un’esecuzione ripetuta di un determinato evento che si ripropone all’infinito.

Immagina e visualizza un cerchio, la figura geometica più semplice ma allo stesso tempo più efficace. Il cerchio ha una caratteristica fondamentale: è una figura chiusa in cui tutti i punti hanno la stessa “importanza” sulla circonferenza. Ora immagina un puntino che si muove su questa circonferenza senza fermarsi mai: ecco il nostro loop! Il loop si identifica quindi come un evento chiuso (a volte fine a se stesso) in cui non esistono punti di inizio o fine ma dove concorrono un insieme di punti che possono essere presi indistintamente come partenza o arrivo. C’è una questione importante: il loop così come il cerchio per la sua caratteristica di essere senza uscita può essere spezzato solo e soltanto a causa di un evento esterno che va ad interrompere il ciclo infinito.

Ora rimanendo con questa immagine ben impressa nella mente pensa a quante volte ti trovi davanti ad eventi ciclici e ripetitivi. Intanto che pensi, ti elenco quelli che mi sono venuti in mente: la successione del giorno e della notte, il battito cardiaco, le maree, le stagioni, le pecore da contare quando non riesci a dormire, la funzione repeat dello stereo, il ticchettio dell’orologio, lo scorrere dei fiumi, le catene di Sant’Antonio, ecc.

Ma cosa succede quando percepisci di essere davanti ad un loop? Ti stupisci, ne sei affascinato e catturato, inizi a viaggiare con la testa, entri in uno stato di spegnimento (parziale) del cervello razionale, ti lasci trasportare e solo dopo un po’ di tempo (più o meno coscienziosamente) ne esci e torni a fare quello che stavi facendo.

Va da sè che questo “scacco matto mentale” può avere dei risvolti sia positivi che negativi.

Ma quanti tipi di loop esistono? Ecco alcuni esempi di interpretazione più o meno creativa del loop.

Loop Musicale

La ripetizione è stata da sempre un elemento centrale e fondante della musica: filastrocche, ninne nanne, ritornelli, strofe e riff usano abbondantemente elementi musicali che si ripropongono ciclicamente. Da “Fra Martino Campanaro” a “Smoke on the water” dei Deep Purple la ripetizione ha avuto un ruolo centrale dal punto di vista della trasmissione, della diffusione e della sperimentazione artistica.

Un esempio un po’ particolare e che “embeddo” è Seven Nation Army dei The White Stripes.

Questa canzone deve grandissima parte del suo successo alla ripetizione che qui gioca su due livelli: nel videoclip, di una bellezza ipnotica assoluta, e nel riff, così incisivo da rimanere nella nostra testa anche con un solo ascolto. Per di più questo riff ha avuto una nuova vita “transmediale” diventando inno e coro spontaneo durante i festeggiamenti per la vittoria dei campionati di calcio del 2006 grazie all’interpretazione dei tifosi italiani (popopopopo), con buona pace dei puristi musicali 🙂

Ma è la musica in studio il vero regno del loop.

Il “loop musicale” è la tecnica in cui elementi sonori campionati (reali o sintetizzati) vengono riprodotti ripetutamente e aggregati tra loro per creare nuove sonorità penetranti e ossessive.

Da quando si produce in studio sono stati in tanti a sperimentare questo tipo di procedura (notevole l’esperimento di Tubular Bells di Mike Oldfield, pionere e anticipatore di questo genere) ma soprattutto nella musica elettronica è diventato un procedimento quasi indispensabile. Artisti e dj come Chemical Brothers, Fatboy Slim, The Superman LoversDaft Punk hanno sperimentato in lungo e in largo questo tipo di sonorità che ti conquista, ti fa danzare e viaggiare.

Se il loop ti inizia a stuzzicare e sei un amante del genere ascolta anche qualche brano di The Field, non a caso il suo ultimo disco si chiama “A looping state of mind”.

Loop testuale

C’era una vecchia filastrocca che faceva più o meno così..

“C’era una volta un re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva “raccontami una storia”. La serva incominciò. “C’era una volta un Re, seduto sul sofà, che chiese alla sua serva “raccontami una storia”. La serva incominciò. “C’era una volta un Re, seduto sul sofà….”

Di sicuro te la ricordi! Per quanto semplice possa sembrare questa filastrocca infinita non è affatto banale. La sua forza non solo sta nella brevità, che favorisce il ricordo e la trasmissione, ma anche nel molteplice cambio del narratore. Il loop diventa quindi la chiave necessaria per arrivare a cogliere il pieno senso del messaggio.

Scrivi testi? Prova a giocare con i cambi di prospettiva, di narratore, confondi il tuo lettore, sorprendilo, cerca di farlo ragionare fino a fargli cogliere l’ingranaggio del tuo loop!

Loop Visuale

Ecco la categoria che più mi piace! 🙂 Figure impossibili, illusioni ottiche, pattern, spirali, prospettive, specchi: tutto concorre alla creazione di loop da giramento di testa! 🙂 Ecco alcuni esempi che ti potrebbero ispirare per la creazione di loop fotografici, da condividere su Pinterest o Instagram, perchè no!

loop artistico mani

Immagine da Pinterest

loop bicchieri che si ripetono

Immagine da Piccsy

Triangolo figura impossibile

Immagine da Deviantart

Ma è l’ambiente web quello che da più soddisfazione. Ti ricordi le gif animate? Agli albori del web design venivano inserite (ahimè) all’interno di tutti i siti internet per attirare l’attenzione. Su cosa giocavano queste immagini? Naturalmente sul movimento ripetuto. Per fortuna l’evoluzione del web ci ha portato lontani da quel tipo di immagini ma non dalle gif che vivono una nuova giovinezza, non passano mai di moda e in alcuni casi diventano delle vere e proprie opere d’arte in movimento. Celeberrime le cinegraphs in cui il loop diventa soffio di vita che anima foto inanimate.

metro gif animata cinegraph

Immagine da cinemagraphs.com

Gif loop ragazzo che fuma

Immagine da pixography.tumblr.com

whisky loop

Immagine da helloitsisaac.tumblr.com

gif loop perfetto

Immagine da speedstermachspeed.tumblr.com

Loop al cinema

Anche il cinema e le più innovative serie tv si sono servite del loop. Quante volte hai visto film in cui viene riproposto lo stesso flashback, visto e raccontato da personaggi differenti? Il loop in questo caso gioca sulla temporalità e sul punto di vista soggettivo dei protagonisti; è un artifizio che viene scelto spesso nei film investigativi o thriller.

Di tutt’altro genere è però il film che rappresenta al meglio il loop al cinema: “Groundhog day” (in italiano “Ricomincio da capo”), commedia in cui il protagonista Bill Murray si ritrova a vivere sempre e in modo incessante la stessa giornata – un cult-movie da vedere! 🙂

Loop Mentale

Ma non sono tutte rose e fiori. Come ti dicevo sopra proprio a causa della sua chiusura intrinseca il loop può avere delle connotazioni negative. L’esempio più emblematico è il “loop mentale” che non ha nulla di creativo ed è da evitare il più possibile, perché ci rinchiude in una prigione virtuale e non ci da via di scampo.

Per aiutarti a capire cosa viene definito “loop mentale” ho chiesto all’amico Andrea Girardi, esperto comportamentale, di riassumere il significato di tale espressione:

Il loop mentale è un particolare stato in cui il cervello è occupato da pensieri fissi e ricorrenti e quindi garantisce performance al minimo indispensabile per la sopravvivenza.
E’ una condizione in cui il cervello va in crash, non è più in grado di processare le informazioni e si blocca, come un pc. Però il nostro cervello è più raffinato e ti consente di lavorare in modalità provvisoria: quindi riesci a sopravvivere, mangi, cammini, parli, vai in ufficio. Però la prestazione, la performance ne risente drammaticamente. Può succedere, anche spesso, ma è necessario uscire da tale condizione al più presto possibile o può degenerare in depressione e la vita sociale e lavorativa ne risulterebbero compromesse.

Quindi attenzione a non finirci dentro!

Se vuoi approfondire il tema ti invito a leggere questo post di Andrea in cui viene fornita una possibile via di fuga per spezzare il ciclo nefasto di questo loop.

Loop Virale

Il sogno di ogni manager che si trovi ad allestire delle campagne di marketing! Il loop virale è quel processo che basandosi sul coinvolgimento dell’utente, riesce ad innescare un processo a catena in cui è proprio il cliente fidelizzato a diffondere in maniera spontanea il tuo prodotto. Attraverso un meccanismo di passaparola il cliente coinvolgerà a sua volta altri utenti che continueranno a diffondere il tuo prodotto in maniera automatica: il tutto in una ripetizione senza fine.

Naturalmente innescare un loop virale non è facile come si possa pensare e richiede uno studio approfondito del tuo potenziale utente, dei suoi bisogni, delle tecniche per calamitare la sua attenzione e coinvolgerlo.

Se vuoi approfondire questo tipo di loop ti rimando a questo articolo di Robin Good sull’argomento.

Loop video

Anche i video sfruttano molto il loop soprattutto nel campo delle installazioni, con sfondi astratti in movimento, ma non solo.

Su Youtube si trovano gli esperimenti più folli e virali che vanno a braccetto con il fenomeno dei meme: grazie alla possibilità di estendere la durata del video di moltissime ore sono tanti gli esperimenti (più o meno riusciti) di video tagliati e montati ciclicamente per un numero imprecisato di ore.

Nel 2010 all’Eurovision Song Contest in rappresentanza della Moldavia si presentò il gruppo Sunstroke Project con la canzone “Run away” – qui il video originale della loro performance. Durante l’esibizione Sergey Stepanov, membro del gruppo, improvvisò un assolo di sax con un balletto ammiccante ed esplicitamente sessuale. Dopo circa un mese quell’assolo, decontestualizzato e ripetuto in un loop folle, venne caricato su Youtube con il nome “Epic Sax Guy – 10 hours loop” e da lì iniziò uno dei meme più riusciti della rete.

Ah potrei parlarti anche del Nyan cat ma preferisco fartelo scoprire da te se non lo conosci! 🙂

Loop su Vine

Anche nei social network è possibile divertirsi con il loop. Vine, ad esempio, applicazione lanciata dal team Twitter, permette la registrazione di video dai 3 ai 6 secondi da condividere con i propri follower. Proprio per la sua brevità si dimostra ottimo in 2 tipi di applicazione creativa: lo stop motion e appunto il loop.

Video ben montati con un’inizio ed una fine coincidenti riescono ad estendere il tempo limitato dei video in un tempo infinito. Se devo essere sincero, mi sono iscritto a Vine senza riuscire a immaginare un possibile uso durante la mia giornata ma in questo momento la sfida a produrre loop perfetti è la scintilla che mi fa venir voglia di sperimentare e usare questa app. Prima di perfezionarmi e farti vedere le mie creazioni vediamo chi  sta raccogliendo like a valanga con loop ben realizzati. Ecco alcuni esempi:

Se vuoi investire tempo e creatività su Vine:

– Cerca un tuo stile ed esprimi la tua creatività.
Non improvvisare. A differenza di altre applicazioni, un video ben congegnato, in loop o in stop motion ha bisogno di preparazione. Prima di filmare, immagina di essere un regista e non lasciare nulla al caso: ciak si gira!
Attento all’audio! Anche se sei riuscito a fare la ripresa migliore del mondo il sonoro potrebbe spezzare il loop.

Conclusione

Ho tralasciato il loop matematico e informatico per via della loro natura poco creativa.

Se vuoi sperimentare e divertirti con questa tecnica, ricorda che il tuo loop deve essere:

  • Breve
  • Facile da memorizzazione
  • Sorprendente e Coinvolgente
  • Artistico o volutamente “brutto” (non valgono le mezze misure)
  • Folle e divertente
..e fu così che dopo un gran parlare arrivò il gatto dubstep che vinse tutto..

Ti gira la testa o sei diventato un divoratore di loop? Fammi sapere che ne pensi – io potrei andare avanti all’infinito! 🙂

Autore Maurizio Brandolini

Grafico / web designer ovvero colui che dipinge e crea layout, interfacce e grafiche di progetti on-line. Attualmente gestisco assieme a due colleghe la web agency Tre W e insegno web design a ragazzi di seconda e terza superiore presso il CNOS FAP Valdocco di Torino. Appassionato della creatività visuale. Uno scenografo del web che sui social si traveste da scienziato del colore. What does it means to be creative?

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