Da un po’ di tempo sono nate nel Web diverse piattaforme che non solo permettono di comprare fan, follower, visualizzazioni su Youtube e visite al proprio sito, ma anche di averli “a gratis” in ottica collaborativa:
io metto un “mi piace” alla tua Pagina e tu alla mia, più “mi piace” metto sulle Pagine segnalate dalla piattaforma più possibilità ho di riceverne sulla mia.
Una delle piattaforme che ho studiato da vicino è completamente in Italiano e la maggioranza dei “collaboratori” è di nazionalità Italiana:
fan italiani dunque, a gratis.
Pare fantastico, vero?
E invece no.
Ti voglio raccontare non solo perché comprare o scambiarsi fan, follower è un’inutile perdita di tempo, ma anche perché è una tentazione (da farsi passare) per molti…che spesso si trasforma in azione.
Numeri numeri numeri…continuiamo a pensare SOLO ai numeri!
È un retaggio dei Media Tradizionali quello di attribuire un valore eccessivo ai numeri: faccio un spot in tv perché quel canale è visto da un certo numero di persone, un’inserzione su quel giornale lo sfogliano ogni giorno un tot numero di lettori e così via.
Se il riferimento numerico è uno dei fattori decisionali più importanti rispetto alla promozione tramite media tradizionali (“io investo qui, ma in quanti vedranno la mia pubblicità?”) nei Social Network la quantità viene affiancata alla qualità e, soprattutto, si ha la possibilità di mirare a target ben definiti di utenti per ottimizzare tempo e costi:
per aver successo su Facebook, Twitter e compagnia dobbiamo offrire contenuti rilevanti a persone realmente interessate e che quindi vogliono interagire con noi.
Ha quindi un senso avere 5000 fan ai quali non importa niente di ciò che offriamo?
È un numero rilevante, ma qualitativamente inutile, poiché non rispecchia il nostro target per età, sesso, ubicazione specifica, interessi e passioni.
Pensi davvero che gente “comprata” a caso voglia interagire con i tuoi contenuti?
Che sia interessata a ciò che offri?
Ecco che i numeri che tanto sembrano importanti per alcuni media, sui social non servono a niente se non accompagnati da un sano aspetto qualitativo.
C’è un’altra leva importante che può farti sembrare l’acquisto o scambio di like “un vero affare”: il pensare che, se più persone fanno una determinata cosa (mettere “mi piace”) significa che è cosa buona, per cui sarai più portato a farlo anche tu (l’utente che transita sulla tua Pagina e vede che hai già un sacco di fan).
Numeri insomma, che sembrano raccontare quanto sia importante avere un certo seguito per accertare la nostra credibilità, vero o finto che sia.
Si chiama riprova sociale questa scorciatoia cognitiva che guida il nostro agire fin dall’alba dei tempi ed ha sicuramente il suo valore nel condizionare il prossimo.
Il punto però è che avrò una buona fan base, ma molto probabilmente zero interazioni, proprio perché a questi utenti non fregherà un bel niente di ciò che pubblico o vendo:
un sacco di fan, zero interazione.
Dici che ne vale la pena?
E poi c’è la Social-figuraccia… sempre in agguato
Se ciò non bastasse a convincerti che questo è un inutile spreco di soldi sia in ottica social (coinvolgere persone realmente interessate a ciò che proponiamo) che in ottica di business (se il mio “pubblico” non è targhettizzato le probabilità di portarlo a un acquisto sono pressoché nulle), c’è un altro simpatico aspetto:
rimanendo su Facebook e sull’acquisto di “mi piace”, lo stesso Social Network pone sempre più attenzione ai like provenienti da account che sembrano finti, costruiti ad hoc o semplicemente “poco veritieri” e già a Settembre dell’anno scorso ha “purgato” varie Pagine, togliendo loro i “like sospetti”.
Pensa a che figura cacina farebbe la tua impresa se domani Facebook ripetesse un azione del genere, facendo scendere drammaticamente il numero dei tuoi fan nell’arco di poche ore!
E magari domani lo farà Twitter con gli account sospetti, Youtube con le visualizzazioni farlocche e così via.
Ora dimmi, stai ancora valutando l’acquisto di like, follower e compagnia o pensi sia meglio concentrarsi su un piano editoriale mirato ai tuoi target per coinvolgerli?