Rosy Battaglia, giornalista e blogger, l’ho sempre sentita vicina. Per i temi che tratta -ambiente, solidarietà, pace, cultura- per la preparazione, per l’entusiasmo. Appassionata di Web 2.0 e Social Media, recentemente ha inaugurato un progetto di web giornalismo e una piattaforma di crowdmapping dedicata ai cittadini che vogliono combattere il degrado ambientale e tutelare la salute. Il format innovativo di Cittadini reattivi è stato premiato da Fondazione Ahref di Trento come miglior progetto di inchiesta multimediale ad alto impatto civico e sociale. Benvenuta, Rosy!
– Cinzia Del Manso-
Chi sono i cittadini reattivi? Innanzitutto esistono, sono impegnati in tutta Italia da nord al sud e chiedono l’attenzione delle istituzioni e dei media sulla tutela dell’ambiente, della salute e della legalità.
Sono persone che agiscono per il cambiamento, vogliono partecipare al ridisegno di città e quartieri, preparano osservazioni, leggono e studiano dati e documenti, lottano per la salute di bambini ed adulti.
Riuniti in comitati ed associazioni sono loro a denunciare, molto spesso ben prima che le istituzioni intervengano, cosa non va sui territori, dall’abusivismo agli sversamenti illeciti.
Sono loro i primi a toccare con mano , davanti ad un fiume inquinato, ad una centrale a carbone, ad un quartiere contaminato da PCB, gli effetti dell’era post industriale in cui viviamo dove la terra, l’acqua e l’aria pagano lo scotto di uno sviluppo economico irrispettoso di tutto. Sono loro che, meglio di chiunque altro, hanno già compreso cosa si intende per biocidio ed ecocidio.
Tra il grande giornalismo d’inchiesta, l’unico in Italia che racconta quest’Italia da sempre, e il silenzio dei media mainstream, ho pensato che fosse necessario, ai tempi del web 2.0, uscire dalla dimensione soffocante dei social network e dare vita ad progetto di civic journalism, che permettesse la collaborazione tra cittadini e giornalisti impegnati su questi temi.
Così, ispirata dall’agire di Flavio Castiglioni e Claudio Spreafico, attivisti di Legambiente con cui collaboro da tanti anni nel progetto di Bicipace, (la maggiore manifestazione sulle due ruote della Lombardia) ho ideato Cittadini reattivi, progetto di inchiesta multimediale ad alto impatto civico e sociale e, al contempo, sito di crowdmapping delle buone pratiche della società civile che non sta a guardare.
Progetto che ha preso vita nel maggio 2013 grazie al sostegno (almeno nella fase di startup) da Fondazione ahref e che, da settembre 2013, è online anche sulla piattaforma di informazione civica Timu. L’intento è quello di documentare e raccogliere contribuiti, audio, video, testimonianze del Paese migliore, mapparli e metterli “in rete”.
Dall’impegno storico delle associazioni ambientaliste, ai comitati spontanei che nascono su territori, la piattaforma, sta cercando di fotografare l’Italia delle popolazioni che vogliono un modello di sviluppo sostenibile, a misura dell’uomo e dell’ambiente.
Da Brescia a Brindisi, dalla valle dell’Olona a quella del fiume Sacco a Colleferro, centinaia e migliaia di persone sono impegnate quotidianamente nel chiedere bonifiche e progettare spazi per la collettività sani e vivibili.
Non solo proteste o sit-in ma anche esercizio del proprio diritto di sapere, ad esempio sulla richiesta dei dati che riguardano la salute, dall’incidenza dei tumori nelle zone contaminate alle attività di prevenzione possibile. Tanto che nella mancanza o nell’incompletezza di dati disponibili, i cittadini si stanno ingegnando in azioni di civic haking come è successo a Taranto, Brindisi e La Spezia.
Act, react, impact. Agire, reagire, decidere. “Ce lo chiede l’Europa”.
Starter Box
- Un infografica sugli oltre 15.ooo siti da bonificare in Italia
- La rassegna stampa e web di Cittadini reattivi
- Le interviste di Cittadini reattivi
- Il sito web di Rosy Battaglia, autrice di questo articolo
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