Dieci anni fa, quattro ragazzi innamorati della musica e dei film, hanno preso in consegna le chiavi della Camera 237 di Kubrick: da allora, potete aprire quella porta e farvi trascinare dal loro sound pieno di note distorte e tanta tanta passione.
La loro avventura è iniziata proprio il 22 marzo 2003: da allora di strada ne hanno fatta parecchia. In occasione del decennale, il loro primo E.P. “Vectorial Maze” è stato ristampato in questi giorni. Quell’ E.P. ha portato loro tanta fortuna e le prime recensioni positive. Hanno macinato tanti live su palchi famosi come AREZZO WAVE, LOVE FESTIVAL, NEAPOLIS FESTIVAL con Nick Cave, MUSICA D’ALTA QUOTA, INTERNATIONAL NOISE FESTIVAL con Steve Shelley dei SONIC YOUTH nel dicembre del 2006, YPSIGROCK FESTVAL con Architecture in Helsinki e Mouse on Mars e Joe Lalli dei Fugazi, in cui vengono accolti sempre in modo positivo.
I loro altri album sono: “Inspiration is not here” (prodotto da Francesco Donadello dei Giardini di Mirò), uscito nel 2008 e nel 2012, “Alone In An Empty Bed” per la Foolica Records, registrato dall’eccellente Bruno Germano a Bologna (già al lavoro con DID, Disco Drive, My Awesome Mixtape, ecc.), dove la line-up della band è arricchita di voci, cori e sintetizzatori e con una forma canzone rinnovata. Dopo aver festeggiato i loro dieci anni, i Camera 237 stanno lavorando a un nuovo album.
La forza dei Camera 237 è nei loro live strepitosi, dove la loro sonorità si sprigiona senza limiti e coinvolge i fan. Finchè ci saranno band che sapranno trasmettere così la loro passione, la musica non si fermerà mai.
In questo momento di festeggiamenti, ho posto delle domande a Yandro Estrada, il loro batterista, per farveli conoscere meglio attraverso le sue risposte.
Chi sono i Camera 237?
Sono 4 ragazzi di Cosenza innamorati della musica e del porno.
Come è nato il vostro gruppo? Il vostro nome è molto particolare: come lo avete scelto?
Il gruppo è nato nel 2003 come Side project dei nostri rispettivi gruppi. L’intento era quello di uscire dai classici schemi del gruppo “rock” convenzionale e divertirci. Alla domanda sul nome non rispondiamo da anni, per noi è abbastanza chiaro il riferimento e chi non lo conosce merita di non saperlo.
I Camera 237 sono attivi da circa 10 anni. Proprio in occasione dell’anniversario avete ristampato il vostro primo album “Vectorial Maze”. In tutti questi anni, quanto sono cresciuti musicalmente i Camera? E quanto è cambiata la musica che ci circonda?
A marzo facciamo 10 anni di attività. Ed è una cosa molto bella. Per l’occasione l’etichetta calabrese “Overdrive Rec” ci ha proposto di ri-stampare “Vectorial Maze” in vinile. A noi è piaciuta tantissimo l’idea, tanto che faremo due date calabresi dove eseguiremo tutto l’album. I Camera sono cresciuti e cambiati tanto, senza a mio avviso perdere l’identità. Siamo partiti da gruppo post-rock/noise per poi ampliare il nostro sound con influenze pop, elettroniche e shoogaze… i nostri due lavori successivi a VM tracciano limpidamente il nostro percorso musicale. La musica è cambiata tanto. Noi abbiamo un orecchio molto attento alle novità e alle nuove sonorità. Ci piace sapere dove sta andando la musica.
Assistere a un vostro live è un’esperienza catartica. I suoni noise che create portano chi ascolta in un’altra dimensione. Da dove nasce tutta la vostra carica?
All’inizio credo fosse rabbia o malinconia. Eravamo poco più che ventenni, prendevamo le nostre emozioni e riuscivamo a trasformarle in musica molto bene. La gente dal vivo ha sempre compreso le nostre sensazioni. Poi successivamente credo siamo diventati più bravi a dominare i sentimenti, almeno sulle composizione, mentre il live risulta sempre molto “viscerale” e a “cuore aperto” e un modo che abbiamo di suonare da sempre. Penso che non cambierà mai.
Voi siete la punta di diamante della scena di Cosenza. Cosa pensate dello scenario musicale italiano?
Pensiamo che ci siano un sacco di realtà nascoste molto interessanti e che vengono spesso trascurate dei media (quelli indipendenti, anche se nel 2013 non so che senso abbia questa parola) per dar spazio a questa nuova leva cantautorale che toglie parecchio spazio a molte realtà sia consolidate che emergenti.
Data la vostra esperienza, quanto è difficile in questo momento per una band (soprattutto del Sud) emergere nel mondo musicale?
In 10 anni ne abbiamo viste veramente di tutti i colori e la crisi (anche musicale) sommata alla risposta della domanda precedente disegnano uno scenario scoraggiante. Fortunatamente in giro per l’Italia si trovano piccole realtà che non badano all’hype ma alla sostanza della musica. Spero che col tempo crescano.
“Alone in an empty bed” è uscito nel 2011 è ha riscosso un’enorme successo sia di critica, sia dai fan. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere con le sue canzoni?
Non abbiamo tematiche fisse. Scriviamo su ciò che ci succede, immaginiamo o cerchiamo. Alone ha come filo conduttore la ricerca di una emancipazione personale, dovuta a una delusione d’amore. Ma non è stato un argomento scelto a tavolino. I testi li scrive solitamente Marco.
Cosa preferite: suoni analogici o suoni digitali?
Siamo partiti come degli assolutisti del vintage (Ispiration Is Not Here ne è una prova) ma col tempo abbiamo imparato ad apprezzare l’uso del digitale come i sinth, le tastiere o le batterie elettroniche.
Ritornando ai live, quali sono le vostre prossime date?
Siamo impegnati in 2 date calabresi per festeggiare i nostri 10 anni di carriera come ti dicevo. Il 22 marzo a Rende (Cs) con la data “Always Never Again” al B-Side e il 29 Marzo a Catanzaro Lido Hemingway-Cuborock.
Svelateci qual’è il vostro sogno nel cassetto.
Sempre lo stesso da 10 anni: musicare un film porno.
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I contatti dei Camera 237 sono:
Sito: http://www.myspace.com/camera237
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