Intervista alla band italiana dei Meganoidi
I Meganoidi escono alla ribalta con la canzone “Supereroi vs la municipale“ contenuta in un demo di 5 canzoni dall’omonimo titolo, uscito nel 1997. I cinque ragazzi di Genova hanno scelto come nome dalla band quello dei cattivi del cartone animato “Daitan Tre”.
Nel 2000 esce il loro primo album, “Into the Darkness, into the moda“, che riscuote subito un grande successo di pubblico. Le loro iniziali influenze Ska cedono presto il passo a un robusto alternative – post rock. I brani del loro album diventano dei successi e la canzone “Into the Darkness, into the moda” diventa la sigla delle “Iene“, programma di Italia 1.
Dopo i fatti del G8 a Genova, i Meganoidi cambiano il registro stilistico della loro musica: decidono di autoprodursi, creando la loro etichetta indipendente Green Fog Studio e nel 2003 esce “Outside the loop, Stupendo Sensation“, di cui “Zeta Reticoli“ è il brano più famoso.
Nel 2005 pubblicano l’Ep. “And Then We Met Impero“, con influssi pinkfloydiani che verrano ripresi nell’album che pubblicano nel 2006 “Granvanoeli“. Lo stile musicale dei Meganoidi è cambiato in questi album, dallo ska degli esordi passano a canzoni lente e granitiche.
Continuando la loro attività live, nel 2009 pubblicano il loro quarto album, “Al Posto Del Fuoco” , con canzoni in italiano, che i fan apprezzano moltissimo.
Nel 2012 i Meganoidi pubblicano “Welcome In disagio“, ancora una volta in italiano, dove canzoni come “Ghiaccio” trascinano un album potente con molte sfaccettature.
Attraverso le loro canzoni, i Meganoidi trasmettono il loro impegno e la loro voglia di differenziarsi dal coro, con canzoni dalla cifra stilista molto complessa e dai testi impegnati.
Se nella musica cercate ardore e cura, nelle canzoni dei Meganoidi troverete tutto questo.
Abbiamo incontrato Luca Guercio, tromba e chitarra dei Meganoidi al teatro Arcimboldi di Milano, per contribuire, insieme a Cowinning alla promozione della Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, ed ecco cosa ci ha detto in proposito.
1. Da quando avete formato il vostro gruppo il mondo musicale è molto cambiato: quali difficoltà avete dovuto affrontare per affermarvi? Cosa consigliereste a una band emergente in Italia per farsi conoscere e farsi notare da una casa discografica?
Beh, noi Meganoidi siamo nati nel 1998 e da allora è cambiato praticamente tutto. Sicuramente prima c’era più possibilità e il mercato dava più spazi, ma di fatto, ne dava molto meno rispetto ai 10 anni precedenti, quindi fondamentalmente ci troviamo di fronte ad una sempre costante riduzione di spazi per la nuova musica, e diminuendo gli spazi, diminuiscono le possibilità. Sicuramente il consiglio che mi sento di dare alle band e artisti emergenti è quello di utilizzare principalmente internet, ma con intelligenza. Lavorare molto sui contenuti, lavorare molto sul proprio prodotto. Siamo ormai abituati al concetto per cui l’importante è apparire ed essere visibile, ma pochi si preoccupano in che mondo appaiono o si presentano. Questo è estremamente importante. La cosa a cui bisogna più dedicarsi, è la musica, poi il resto deve venire dopo.
2. Quali sono le aziende che, secondo voi, sono più propense a sponsorizzare gruppi emergenti?
Non abbiamo mai cercato sponsor ecc.. quindi non saprei come rispondere a questa domanda, direi sicuramente qualcosa di sbagliato. Sicuramente per iniziare se non ci sono i fondi, il crowdfunding è molto interessante, perchè mette sullo stesso piano artisti e possibili acquirenti del tuo disco e comincia a creare un legame con il pubblico.
3. Che ruolo gioca internet nella vostra promozione e che rapporto avete con questo mezzo?
Noi siamo nati con Internet, ancora prima che uscisse il primo EP la gente scaricava i nostri pezzi su Napster e conosceva i nostri pezzi senza avere un supporto CD, quindi per noi Internet è una sorta di mamma.
La rete è un strumento meraviglioso per promuoversi e soprattutto per rimanere in contatto con tutte le persone che ti seguono. Trovo sia importantissimo dialogare e ascoltare cosa hanno da dirti coloro che ascoltano la tua musica, vengono ai tuoi concerti e aspettano con gioia l’uscita di un nuovo disco. La discografia e i media se ne fregano abbastanza della musica; se gruppi come noi esistono è grazie a tutte le persone che scelgono cosa ascoltare e non cosa gli viene detto di ascoltare.
4. Ricordando l’esempio della musica degli anni Sessanta è ancora possibile mandare messaggi significativi con le canzoni o lo star system vuole solo canzonette leggere per distrarre il pubblico? Voi come vi comportate?
Noi siamo autoprodotti e siamo un esempio di autodeterminazione artistica lampante, basta ascoltare la nostra discografia. Diciamo che quello che chiede lo star system non ci ha mai importato, la musica deve nascere da istinti puri, non da calcoli assurdi. Sicuramente una volta che si ha il prodotto in mano bisogna sapere come condurlo nel mercato, ma il fatto di scrivere troppo a tavolino ha reso quest’arte molto più povera. Basta ascoltare cosa c’è in giro. La musica dovrebbe essere l’esplosione della creatività, invece spesso si sentono brani cloni di altri brani che a loro volta erano copie di altri brani, insomma, musica ce n’è tantissima rispetto al passato, ma la qualità è scesa a livello esponenziale.
5. Il 21 marzo si celebra la giornata dedicata alle vittime della mafia: voi credete che la musica possa giocare un ruolo nella sensibilizzazione dei giovani contro le mafie e la corruzione?
La musica ha un ruolo importantissimo in tutto, non solo nella sensibilizzazione, ma anche nel modo in cui riesce ad aggregare le persone, ad esempio nel Live. La musica fa sognare e sperare che possa esistere qualcosa di meglio di quello che abbiamo senza distoglierti da disagi attuali. Quindi è una miscela perfetta tra sogni e realtà.
6. Che ricordo avete del giorno della strage di Capaci?
Io personalmente ricordo il 23 maggio del 1992 come un giorno orribile. I sentimenti che ho provato furono diversi: senso di nausea, rabbia, indignazione, ma soprattutto tanto affetto e immensa stima per quelle persone che hanno messo davanti a tutto e tutti, il sogno di cambiare in meglio il mondo.
Forse per la prima volta l’opinione pubblica si è svegliata dal sentimento di quasi tolleranza nei confronti della mafia che ho sempre trovato disgustoso e ignorante. Giustificare e trovare i lati buoni della mafia è come giustificare e trovare i pregi delle dittature, è semplicemente da idioti.
7. Un pensiero per la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie?
L’Italia è un paese dove la Mafia è sempre riuscita ad aderire perfettamente al tessuto sociale e la politica, ma alcuni tra i migliori uomini che siano mai vissuti in questo paese, hanno dimostrato con il loro sacrificio che questo è un paese migliore di quello che la Mafia ha sempre dipinto. Le rivoluzioni si fanno ogni giorno e dobbiamo ognuno di noi prenderci la responsabilità di pretendere la legalità, l’onesta e la trasparenza ovunque e con chiunque.
Bisogna essere fieri di essere italiani grazie a persone come Falcone e Borsellino e cominciare a indignarsi per chi ogni giorno, ormai alla luce del sole, si prende gioco di un popolo intero.
I contatti dei Meganoidi sono:
sito http://www.meganoidi.com/
Facebook: https://www.facebook.com/meganoidiband
Twitter: https://twitter.com/MeganoidiBand
Youtube: http://www.youtube.com/user/MEGANOIDIofficial?feature=mhee
Reverbnation: http://www.reverbnation.com/meganoidi
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